Un bacio senza consenso sul luogo di lavoro è violenza sessuale: la Cassazione conferma il reato

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39488/2024 depositata il 28 ottobre, ha stabilito che anche un bacio improvviso e fugace, se dato senza il consenso della persona interessata, costituisce reato di violenza sessuale perseguibile ai sensi dell’articolo 609-bis del Codice Penale. Questo pronunciamento riafferma l’importanza del consenso in ogni interazione fisica, specialmente nell’ambito lavorativo, dove tali comportamenti possono avere conseguenze legali e professionali di grande rilievo.

La vicenda giudiziaria ha avuto origine in un contesto lavorativo, dove un collega ha dato un bacio improvviso a un’altra persona senza il suo consenso. La Corte d’Appello di Torino, accogliendo l’impugnazione della parte civile, aveva già riformato la sentenza di primo grado, qualificando l’atto come violenza sessuale. La Cassazione ha confermato questa decisione, sottolineando che ogni atto fisico non consensuale che violi la libertà sessuale dell’individuo, inclusi i baci, rientra nella definizione di violenza sessuale.

L’articolo 609-bis del Codice Penale prevede che:

“Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni.”

La giurisprudenza ha interpretato in modo estensivo il concetto di “atti sessuali”, comprendendo anche comportamenti apparentemente meno gravi, come un bacio non consensuale o altre forme di contatto fisico indesiderato.

La sentenza della Cassazione pone l’accento sul rispetto della dignità individuale negli ambienti di lavoro. Le aziende hanno il dovere di adottare politiche chiare contro le molestie e di promuovere una cultura del rispetto attraverso iniziative come la formazione obbligatoria sui temi delle molestie e delle discriminazioni, adottare procedure chiare e accessibili per segnalare comportamenti inappropriati, monitorare continuamente per garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti i dipendenti e un richiamo alla collaborazione.

La prevenzione delle molestie sessuali non riguarda solo i datori di lavoro, ma richiede l’impegno attivo di tutti i lavoratori. Solo attraverso la collaborazione e il rispetto reciproco è possibile costruire ambienti professionali dove la dignità di ogni persona sia pienamente garantita e valorizzata.