Si della camera a 50 mila euro di sgravio fiscale per le PMI più virtuose in tema di parità tra donne e uomini
L’ultima rilevazione statistica, che fa riferimento a dati raccolti alla fine del 2020, mostra come il livello dei salari sia del tutto pendente verso i lavoratori di sesso femminile. Le donne, infatti, percepiscono circa il 12,2% in meno. E questa cifra sale addirittura al 30,6% per quelle occupazioni che richiedono un titolo di studio universitario (o superiore).
Il 13 ottobre 2021 la Camera dei Deputati del Parlamento italiano ha all’unanimità approvato
Le modifiche al codice delle pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo (articoli 25 e 46).
Il disegno di legge, approvato a Montecitorio, si propone di incentivare la presenza femminile nel mercato del lavoro e ridurre il “gender gap” salariale tra uomo e donna.
Dal prossimo gennaio arriverà anche la “certificazione della parità di genere” che verificherà le misure adottate dai datori di lavoro nel ridurre le disuguaglianze di genere, valutando:
- la parità salariale,
- la gestione delle differenze di genere
- la tutela della maternità
Per le aziende che si impegneranno a porre fine a tutti quei casi di discriminazione indiretta o ai problemi di natura organizzativa e gli incidenti sul lavoro che potrebbero mettere in condizioni di svantaggio il sesso femminile, una premialità.
Più precisamene. “È riconosciuto (dal 1° gennaio 2022, ndr) per ogni anno di validità della certificazione uno sgravio contributivo pari all’1 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di 50 mila euro annui, riparametrato e applicato su base mensile”.
«Abbiamo abbassato da cento a cinquanta – spiega Chiara Gribaudo (relatrice del disegno di legge) – la soglia dei dipendenti delle aziende che sono obbligate a redigere il rapporto di parità almeno ogni due anni sulla situazione femminile e maschile in ogni professione, in relazione allo stato di assunzioni, formazione, promozione professionale, livelli, passaggi di categoria o di qualifica e di altri fenomeni di mobilità». Sotto la lente anche gli interventi di cassa integrazione guadagni, i licenziamenti, prepensionamenti e pensionamenti e le retribuzioni effettivamente corrisposte. Il rapporto verrà poi trasmesso alle rappresentanze sindacali aziendali e alle consigliere regionali di parità, che elaborano i risultati trasmettendoli alla consigliera nazionale di parità, al ministero del Lavoro e al Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri.
(Fonte Sole24ore 24 giugno 2021 “Parità retributiva: ecco come funzionerà lo sgravio fino a 50mila euro per le aziende virtuose”)
Il nuovo disegno di legge ora passerà al vaglio del Senato.
Consulta il testo approvato lo scorso 23 giugno 2021 dalla Commissione Lavoro alla Camera con alcune modifiche approvate nel disegno di legge citato