Licenziati dopo aver denunciato mobbing: la vicenda dei dipendenti Guess a Bioggio
Una ventina di dipendenti della sede Guess di Bioggio (Svizzera) ha vissuto una vicenda drammatica: dopo aver denunciato anni di abusi e mobbing sul luogo di lavoro, si sono ritrovati licenziati. La notizia ha suscitato sconcerto e indignazione, soprattutto perché le denunce erano state presentate a vari livelli dell’azienda, dal presidente delle risorse umane fino al sindacato e alle autorità competenti in psicopatologia del lavoro.
Secondo le testimonianze raccolte, il responsabile di questo ambiente lavorativo tossico sarebbe il vicedirettore della sede. Diversi dipendenti descrivono un contesto di lavoro fatto di minacce, mobbing e persino molestie sessuali, con atteggiamenti che avrebbero compromesso gravemente il benessere professionale e personale del personale. Uno dei dipendenti ha rivelato come il vicedirettore arrivasse a intromettersi nella vita privata, inviando messaggi e chiamate notturne, creando un clima di terrore che ha tenuto i lavoratori in silenzio per anni.
Dopo un lungo periodo di sopportazione, i dipendenti hanno deciso di esporsi, raccogliendo prove e testimonianze dettagliate in un fascicolo di oltre 150 pagine, corredato da registrazioni. Il presidente della Guess era stato informato della situazione, così come il settore risorse umane, che avrebbe garantito riservatezza al personale coinvolto. Nonostante ciò, invece di trovare supporto, i lavoratori si sono visti colpire da un licenziamento in tronco.
Questa vicenda getta luce su una problematica purtroppo ancora diffusa: l’impossibilità di denunciare situazioni di abuso senza incorrere in gravi ripercussioni. Il caso Guess di Bioggio richiama l’attenzione sulla necessità di tutelare i lavoratori che segnalano episodi di mobbing, e lancia un monito per garantire che il luogo di lavoro sia un ambiente sicuro e rispettoso per tutti.