Islanda, donne in sciopero per la parità salariale
L’Islanda è il primo Paese al mondo in materia di uguaglianza di genere, con una riduzione del 90% del gap salariale e sociale negli ultimi 3 anni, secondo i dati ufficiali del 2022. Per l’intera giornata di ieri le donne hanno abbandonato sia il lavoro retribuito che quello di cura, per denunciare il divario di retribuzione e la violenza sessuale e di genere.
Un intero giorno come quello che esattamente 48 anni fa paralizzò il Paese e innescò un cambiamento epocale per la parità di genere e i diritti femminili, a cui ha aderito il 90% delle donne. Una grande manifestazione, allora come ora, per costringere la società a riflettere sulle differenze salariali dovute al genere e sulla diffusa violenza sessuale nel Paese. I media locali hanno parlato di 70-100mila persone presenti.
Nonostante l’Islanda sia da 14 anni consecutive al primo posto della classifica del World Economic Forum per la lotta al gender gap, le organizzatrici dello sciopero denunciano una situazione ancora di sperequazione. A protestare in piazza anche la premier Katrin Jakobsdottir e varie ministre del suo governo, fra cui le ministre della Giustizia e della Cultura. La premier ha sottolineato che non sono stati raggiunti gli obiettivi di piena uguaglianza di genere, cosa «inaccettabile nel 2023» nonostante siano la priorità del suo governo.