In Italia una donna su quattro non lavora
In Italia una donna su quattro non lavora. Al Sud la quota raddoppia: il tasso di “non lavoro” sale al 42% secondo i dati riportati da Svimez.
Il tasso di disoccupazione femminile nel quarto trimestre 2023 è sceso all’8,7%, un dato che sicuramente indica passi in avanti rispetto al passato. Il problema è però che in Italia il numero degli “scoraggiati” e dei sottoccupati è particolarmente alto rispetto agli altri Paesi Ue.
Nella classifica Eurostat l’Italia è il Paese con i dati peggiori, sia in assoluto, sia per le donne. Dopo di noi la Spagna, con un tasso di mancata partecipazione femminile del 22,5%, e la Grecia, con il 19,9%.
Ma le distanze che più dovrebbero far riflettere in realtà sono quelle all’interno del Paese. Tra il Trentino Alto Adige e la Sicilia il labour slack al femminile si moltiplica per quattro, passando dall’11.3% al 47,4%.
Dietro tutta questa “disoccupazione ombra” c’è naturalmente anche il lavoro nero, soprattutto nel Mezzogiorno. Che diventa anche un elemento del part-time involontario, che in Italia ha un’incidenza del 57,9% (la più alta in Europa). In molti settori del terziario si preferiscono contratti di 18 ore settimanali, che però diventano 40 al bisogno, con pagamenti di straordinari che spesso finiscono fuori busta.