Violenze e molestie sul posto di lavoro: dati sempre più allarmanti

Secondo i dati OIL di una indagine del 2022, nel mondo più di una persona su cinque ha subito violenza e molestie sul lavoro: il 17,9% degli intervistati lamentava intimidazioni psichiche e l’8,5 % (più uomini che donne), di natura fisica. Il 6,3% ha riferito di aver subito violenze e molestie sessuali, con le donne particolarmente esposte.

In base ai dati ISTAT 2022 in Italia sono 1 milione 404 mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro, ovvero l’8,9% delle lavoratrici ma, come abbiamo visto, molti dati ci mancano per capire il fenomeno appieno.

A fine 2023 nel Report: “Preventing and addressing violence and harassment in the world of work through occupational safety and health measures”, clicca qui, l’OIL ha cercato di capire i diversi risultati ottenuti dagli Stati nel tutelare il lavoratore da violenze e molestie sul lavoro per individuare le soluzioni migliori. Si scopre così che in Europa e in Asia centrale le disposizioni contro la violenza e le molestie sono principalmente integrate nelle leggi che disciplinano la sicurezza. In Asia, Pacifico e negli Stati arabi ci sono leggi mirate, mentre Spagna e Tunisia hanno leggi generali in materia di sicurezza che potrebbero coprire gli atti intimidatori, ma solo la Spagna li riconosce esplicitamente e indica come gestirle offrendo un buon esempio da seguire.

In Italia il Testo Unico di Sicurezza impone al datore di lavoro di valutare tutti i rischi, compresi implicitamente quelli da violenza o minacce senza però citarli espressamente. È fondamentale non sottovalutare e omettere questi episodi nella valutazione dei rischi. Molto importante anche non attribuire la responsabilità del loro verificarsi esclusivamente a clienti, utenti o pazienti che, in una situazione di elevata irritabilità, potrebbero essere indotti ad adottare comportamenti aggressivi. L’evoluzione complessiva della società, segnata dall’aumento della precarietà economica e sociale, dell’isolamento e dell’insicurezza, spiega in parte l’attuale tendenza crescente della violenza esterna.

Favori sessuali in cambio di un contratto di lavoro

Un imprenditore napoletano è stato accusato di violenza sessuale dopo aver molestato una giovane dipendente e averle chiesto favori sessuali in cambio di un contratto di lavoro stabile. Il cinquantenne avrebbe fatto pressioni sulla donna, sottolineando che la stabilizzazione del suo contratto precario sarebbe stata possibile solo se avesse acconsentito ai suoi desideri. A pochi giorni dalla scadenza del contratto, l’imprenditore avrebbe prima fatto delle avance alla dipendente e poi sarebbe andato oltre con palpeggiamenti e baci, proposte ben più spinte e collegate all’imminente rinnovo del contratto a tempo indeterminato. La giovane ha descritto la vicenda che vede come il cinquantenne avesse insistito affinché lavorassero più da vicino proprio durante quei giorni cruciali per la sua stabilizzazione, comportandosi in modo molesto e chiedendo favori sessuali.

Due donne si dimettono e fanno cadere l’AD per frasi sessiste

L’amministratore delegato di Consip, Marco Mizzau, è stato accusato di aver rivolto frasi sessiste a una dirigente come “tu che sei donna porta i caffè” ed era nervosa perché “aveva il ciclo”, come viene riportato sul blog “Sassate”. Una dipendente che chiede l’anonimato per il timore di rappresaglie, conferma tutto e lamenta l’assenza di reazioni e il silenzio della presidente, Barbara Luisi. La dirigente denuncia i comportamenti dell’AD attraverso la piattaforma aziendale del whistleblowing.

Scatta dunque l’istruttoria, condotta dalla presidente Luisi e dalle colleghe che guidano il collegio sindacale e l’organismo di vigilanza. Mizzau nega tutto, ma vari dirigenti confermano la veridicità della denuncia. Ciò porta alle dimissioni congiunte sia della presidente Luisi che della consigliera Luisa D’Arcano e di Mizzau.

Nel frattempo, Mizzau si difende sostenendo che era divenuto scomodo visti i risultati aziendali ottenuti. Nel mentre sono anche giunte delle accuse anonime di alcune dipendenti. “Il giovane manager, inesperto di società pubbliche e di ruoli così importanti ‘scivola’ spesso in azienda in commenti fuori controllo nei confronti delle dirigenti donne”.

Violenza sessuale su studentesse, condanna ridotta al professore genovese

Condannato in primo grado per violenza sessuale su due studentesse, ma una delle due non aveva querelato. Per questo invece di 12 anni, ne dovrà scontare 11 e tre mesi il professore di filosofia di 55 anni, al momento sospeso dal servizio, che insegnava in un liceo del ponente genovese.

Il professore prestava anche servizio presso lo sportello psicologico della scuola, dove nell’occasione avrebbe conosciuto le due giovani, all’epoca dei fatti minorenni. Durante l’interrogatorio di garanzia aveva respinto le accuse di violenza sessuale, sostenendo che una delle due ragazze fosse consenziente, e che i genitori fossero a conoscenza della loro relazione, mentre con la seconda studentessa ci sarebbe stato solo un bacio ‘rubato’. La Corte d’appello ha deciso così anche in base al fatto che la seconda ragazza non ha sporto querela. L’insegnante è stato chiamato a rispondere dei reati di violenza sessuale, adescamento di minore e cessione di stupefacente.

La Cassazione annulla una sentenza di stupro che giustificava la violenza su una donna

A seguito di una violenza sessuale avvenuta nel 2016 la Corte di Appello di Palermo aveva giustificato tale atto perché considerato un apprezzamento da parte della donna. La Cassazione ha fatto notare che nella sentenza i giudici di Palermo avevano più volte evidenziato “l’assenza di una reazione fisica della persona offesa, nonché l’assenza di segni esteriori indicativi di una violenza, facendo richiamo alla massima “vis grata puellae”, assunto in base al quale la donna ha un onere di resistenza, forte e costante, agli approcci sessuali dell’uomo, non essendo sufficiente manifestare un mero dissenso”.

Arriva dunque la sentenza della Corte di Cassazione per annullare una decisione in Appello, e ribadire che uno stupro è uno stupro in qualunque condizione di mancanza di consenso avvenga, anche quando una donna non reagisce durante una violenza sessuale.

Allenatore del Santos donne denunciato per 19 casi di molestie

Il Santos femminile ha comunicato le dimissioni dell’allenatore Kleiton Lima, dopo che le giocatrici della squadra hanno accusato 19 casi di molestie.

Questa decisione è stata presa a seguito di proteste sia sul campo che sui social, coinvolgendo altre squadre brasiliane come il Corinthians, il Cruzeiro, l’Atlético Mineiro e l’América Mineiro. Nonostante l’indagine condotta dalla società, che ha coinvolto anche le autorità, non abbia trovato prove significative, la coordinatrice della sezione calcio femminile del club, Thais Picarte, ha dichiarato che le accuse erano deboli e non fondate, danneggiando ingiustamente il nome del Santos.

Lima è stato temporaneamente richiamato il 2 aprile, ma le giocatrici hanno lamentato di non essere state ascoltate. Come segno di solidarietà, le calciatrici del Corinthians sono scese in campo con le bocche tappate durante la partita contro il Santos il 12 aprile. Questa protesta è stata supportata anche sui social media, accompagnata da foto delle giocatrici con la maglia numero 19 girate di spalle, per evidenziare il grande numero di denunce. Secondo un’indagine condotta dalla giornalista Camila Alves e pubblicata il 18 marzo, il 52% delle giocatrici ha subito molestie fisiche o verbali sul posto di lavoro. Tuttavia, solo il 14,7% ha denunciato gli abusi, probabilmente a causa della mancanza di conseguenze: solo 17 dei 133 casi segnalati hanno portato a provvedimenti disciplinari, licenziamenti o arresti.

In Italia il 73% delle donne ha subito molestie in luoghi pubblici: la ricerca di L’Oréal Paris

L’Oréal Paris si impegna nella lotta contro le molestie in luoghi pubblici. In occasione dell’International Anti-Street Harassment Week, L’Oréal Paris presenta i risultati del suo recente studio condotto in collaborazione con Ipsos, che offre un quadro chiaro dell’impatto diretto delle molestie in luoghi pubblici sulla vita delle donne. Tali molestie non solo limitano la libertà delle donne, ma possono anche compromettere importanti opportunità personali, sociali e professionali, minando così le loro possibilità di raggiungere il riconoscimento che meritano nella società e di essere pienamente visibili. In linea con la sua missione, L’Oréal Paris, tramite il programma Stand Up Contro le molestie in luoghi pubblici, si impegna a conferire potere alle donne e a sottolineare il loro diritto di essere rispettate nella propria identità.

Secondo una ricerca internazionale condotta da L’Oréal Paris con Ipsos nel 2023, in Italia il 73% delle donne ha subito molestie in luoghi pubblici almeno una volta nella vita, costringendole ad adottare delle strategie per proteggersi. Per esempio, il 73% delle donne evita di uscire tardi la notte e il 61% cerca di non uscire da sola. I nuovi risultati mostrano che le molestie in luoghi pubblici hanno un forte impatto negativo sulla vita delle donne anche in Italia. A causa loro: il 38% rinuncia a opportunità personali, sociali e professionali, 1 donna su 2 sotto i 35 anni; il 20% rinuncia a opportunità di lavoro, 1 donna su 3 sotto i 35 anni; l’11% rinuncia a opportunità scolastiche, 1 donna su 4 sotto i 35 anni.

I dati della ricerca mettono in evidenza la necessità cruciale di combattere ulteriormente le molestie in luoghi pubblici e come esse possano influire significativamente sulla capacità delle donne di organizzare la propria vita. Ogni atto di molestia le colpisce più di quanto si possa pensare: cambia il loro comportamento, mette in discussione la loro fiducia, abbassa la loro autostima. Le molestie in luoghi pubblici possono portare all’invisibilità delle donne nella società.

Ricerca di figure professionali da inserire nella banca dati dell’Associazione 6come6.6libera

L’Associazione 6come6.6libera il 17/04/24 presenta l’istanza di partecipazione all’Avviso “Sicilia che piace – Cod. ID S.4.5.23”.

Siamo alla ricerca delle seguenti figure professionali:

  • Un rendicontatore
  • Un responsabile della segreteria tecnica e organizzativa
  • Un social media manager esperto middle
  • Un coordinatore istituzionale
  • Un membro della segreteria amministrativa e legale
  • Un esperto di progettazione
  • Due consulenti junior social manager

Se interessati si richiede l’invio del proprio curriculum vitae alla mail info@6libera.org o la consegna a mano presso la sede legale e la sede operativa dell’associazione 6come6.6libera entro e non oltre la data del 27 aprile 2024.

Le selezioni per l’inserimento in banca dati esperti dell’associazione avverranno per titoli e colloqui (ove ritenuto necessario).

Manager e dirigenti sempre più colpite da molestie sul lavoro: quasi l’80% del campione intervistato ha subito molestie

Sette donne su dieci hanno subito molestie sotto forma di complimenti, allusioni e osservazioni sul proprio corpo che le hanno messe a disagio, mentre il 40% ha dovuto affrontare contatti fisici indesiderati e il 43% ha ricevuto avance esplicite

Docente sospesa per un anno, accusata di atti sessuali con una studentessa minorenne

Atti sessuali su una studentessa quattordicenne: con questa accusa una professoressa di un istituto superiore di Pescara è stata interdetta dall’insegnamento per un periodo di dodici mesi