Il dramma delle lavoratrici agricole immigrate tra ricatti e violenze sessuali

La piaga dello sfruttamento agricolo è sempre più diffusa in Italia: nel 2018 un bracciante su 6 era sfruttato, di questi l’80% erano migranti. Dopo l’atroce vicenda del giovane indiano Satnam Singh, è tornata prepotentemente sotto i riflettori della cronaca, dell’opinione pubblica e della politica. WeWorld si è concentrata in modo particolare sula situazione delle donne, le lavoratrici, nella filiera agro-alimentare, con testimonianze dirette che fotografano la condizione di assenza di sicurezza, precarietà, mancanza dei diritti basilari in molte aziende agricole. Nelle campagne dell’Agropontino, le lavoratrici indiane, rumene, nigeriane raccontano giornate lavorative di 16 ore, 7 giorni su 7, per 4,5-5 euro all’ora. Si lavora in ginocchio, con pause ridottissime, con pressione costante da parte dei caporali o dei datori di lavoro, in certi periodi a temperature altissime, insostenibili, respirando i pesticidi senza alcun dispositivo di protezione. Le donne, poi, rispetto agli uomini sono ancora più vulnerabili, ricattabili, sottoposte a varie forme di violenza e persecuzione. Ancora peggiore è la condizione delle braccianti indiane che hanno figli, perché subiscono ulteriori forme di ricatto e violenza proprio in quanto madri.

La morte di Satman Singh e il dramma di tante lavoratrici e lavoratori stranieri si inseriscono nel contesto di un sistema economico estrattivista – commenta WeWorld – basato su riduzione all’osso dei costi, razzismo e discriminazione degli immigrati, che vivono spesso in una condizione di ghettizzazione ed emarginazione, quindi di maggiore debolezza, a causa delle barriere culturali e linguistiche. A tutto questo, sottolinea la Ong, si unisce la connivenza culturale delle comunità dei migranti che tollerano i meccanismi di sfruttamento lavorativo.

Elisabetta Franchi: “assumo donne over 40 anni”. Stilista condannata

Elisabetta Franchi, nota stilista bolognese, è stata condannata dal tribunale di Busto Arsizio per il “carattere discriminatorio” delle frasi pronunciate durante l’evento ‘Donna e Moda’ del 4 maggio 2022. L’imprenditrice, in quell’occasione, affermò di puntare su uomini o donne sopra i 40 anni, qualora nella società avessero dovuto ricoprire posizioni importanti e di vertice.

Da questa affermazione è stato stabilito che l’imprenditrice dovrà risarcire l’Associazione nazionale per la lotta alle discriminazioni con cinquemila euro, ma dovrà anche “promuovere un consapevole abbandono dei pregiudizi di età, genere, carichi e impegni familiari nelle fasi di selezione del personale per le posizioni di vertice con adozione, entro sei mesi, di un piano di formazione aziendale sulle politiche discriminatorie che prevede corsi annuali con interventi di esperti ai quali sono chiamati a partecipare obbligatoriamente tutti i dipendenti”.

“Finora sono stata zitta, ma adesso basta: io sono sempre stata una donna per le donne, una che ha sempre lavorato con loro, che disegna per loro, E che si è fatta da sola, partendo dal basso. E poi, figurarsi! Ho una figlia, e mai vorrei che Ginevra subisse un domani delle esclusioni solo perché femmina. Questa condanna è una gogna… è davvero imbarazzante. Aspetto le motivazioni del giudice, poi farò ricorso. Il 78% dei miei dipendenti è donna, di queste il 51% non raggiunge i 40 anni. E poi questa storia dei corsi antidiscriminazione…”.

Incontro “Violenza di genere e discriminazione sul posto di lavoro” il 27 giugno

6Libera sarà presente all’evento Violenza di genere e discriminazioni sul posto di lavoro che si terrà il 27 giugno a Cosenza presso la sede regionale di Confapi Calabria. Aprirà i lavori il Presidente di Confapi Calabria Francesco Napoli; a seguire, interverrà il Colonnello del Reparto Operativo di Catanzaro, Roberto Di Costanzo. Tra i relatori, la Presidente dell’Associazione 6come6.6Libera Dhebora Mirabelli che illustrerà i dati emersi dal progetto 6Libera.

Molesta e violenta ripetutamente la sua dipendente minacciando il licenziamento

Arresti domiciliari con braccialetto elettronico per un uomo accusato di violenza sessuale e atti persecutori. La Polizia di Stato ha eseguito l’ordinanza del gip di Siracusa, su richiesta della procura, a carico dell’imprenditore cinquantaseienne. Vittima una dipendente della sua azienda. Nei giorni in cui la donna non si presentava a lavoro, le inviava numerosissimi messaggi di carattere personale sul telefono aziendale, in cui adirato non perdeva occasione per umiliarla e minacciarla di licenziamento, consapevole dello stato di bisogno economico della lavoratrice. L’uomo la chiamava nel proprio ufficio apparentemente per questioni lavorative, per poi molestarla lontano da occhi indiscreti e sotto la minaccia di un imminente licenziamento.

Dhebora Mirabelli e Giulia Giuffrè con 6Libera vincono il Premio Danila Bragantini 2024

Venerdì si è tenuto l’evento Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana a Reggio Calabria durante il quale è stato consegnato il Premio Danila Bragantini, l’oscar dell’innovazione promosso per il sesto anno consecutivo dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta e volto a dare voce all’imprenditorialità femminile nel settore. Il premio nel 2024 si è aperto oltre l’ortofrutta e oltre l’universo femminile, per un’edizione speciale dedicata alla promozione della parità di genere e alla prevenzione della violenza e dei crimini contro le donne. Ad aggiudicarsi il premio del 2024 sono state Dhebora Mirabelli, presidente di Confapi Sicilia e di 6libera, e Giulia Giuffrè, CSO e Consigliere d’Amministrazione del Gruppo Irritec, per il primo Osservatorio Digitale Europeo contro le molestie e violenze sui luoghi di lavoro6Libera.

Secondo il rapporto ISTAT 2021 sono 233 mila le donne in agricoltura in Italia e secondo il rapporto Actionaid 2022 sono tra 51 mila e 57 mila quelle che si vedono negate i loro diritti tra discriminazioni, molestie, violenze e mancate tutele sulla sicurezza.

«Questo riconoscimento Danila Bragantini a 6libera.org è molto significativo in termini di presa di coscienza e contrasto alla cultura del silenzio. Con Giulia Giuffrè dal 2019 lavoriamo ad azioni di sensibilizzazione e promozione dei diritti delle donne con particolare attenzione alla salute e sicurezza sul lavoro. Un impegno che si è tradotto in un network di Pmi altamente vocate alla responsabilità sociale di impresa. Felici di aver onorato i valori e la memoria di questa donna straordinaria Danila Bragantini» dichiara Dhebora Mirabelli.

Violenze e molestie all’interno dell’Università di Ravenna: per 2 studentesse su 3 non è un luogo sicuro

Ravenna e il suo campus universitario sono a rischio molestie e violenze di genere per 2 studentesse su tre. È un primo dato scaturito dall’inchiesta fatta partire da alcune rappresentanze studentesche del Campus di Ravenna, per indagare la percezione che studenti e studentesse hanno della violenza maschile in università e in città. Al questionario, che non ha certo pretesa di rappresentatività, ma solleva con forza il problema, hanno risposto 309 persone, prevalentemente studenti fuori sede o pendolari e iscritti a corsi di laurea diversi, Giurisprudenza e Beni Culturali i più rappresentati.

Quasi l’80% di chi risponde afferma di essere a conoscenza di casi di molestia o violenza avvenuti dentro gli spazi universitari, che si vorrebbe invece pensare come luoghi di cultura e formazione, protetti e sicuri. Durante la presentazione è emerso che alcune aule studio del campus ravennate sembrerebbero note per la frequenza con cui accadono episodi di “toccamenti” indesiderati sotto i tavoli. Accanto al clima di insicurezza percepito, c’è poi un altro elemento degno di nota: la scarsissima conoscenza degli strumenti a disposizione degli studenti per denunciare o accogliere vissuti di molestia e violenza.

Women7 edizione italiana, al via il Summit delle donne dedicato alle Pari opportunità

Il Women 7, il gruppo d’impegno civile ufficiale delle Pari opportunità del G7, si è riunito a Roma, dall’8 al 9 maggio. In questa occasione leader politici, istituzioni, esponenti del mondo imprenditoriale, società civile hanno approfondito questioni cruciali quali il lavoro, empowerment finanziario, giustizia climatica, lotta alla violenza contro donne e bambine, pace e sicurezza, ma anche importanti tematiche cross-settoriali come l’intelligenza artificiale e le migrazioni.

Le grandi sfide che il mondo ha davanti, dalla risoluzione dei conflitti agli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale, non si possono affrontare senza tenere conto delle istanze e del contributo delle donne. È questo il senso pressante e profondo del Communiqué elaborato dal Women7 Summit con il coinvolgimento di esperte femministe provenienti da 42 Paesi per costruire «un futuro equo, giusto, sostenibile e pacifico». Il documento è stato consegnato a inizio maggio al nostro governo perché lo porti sugli spinosissimi tavoli di lavoro che in questi giorni l’Italia guida, ospitando fino al 15 giugno il vertice del G7, il forum intergovernativo che riunisce 7 dei Paesi più economicamente avanzati del Pianeta.

Condannato attore accusato di stupro durante il set di una nota serie tv

Condannato l’attore argentino Juan Darthés a 6 anni per lo stupro dell’attrice Thelma Fardin. I fatti risalgono al 2009, quando i due erano impegnati sul set della nota serie tv per ragazzi «Il mondo di Patty», vero e proprio fenomeno degli anni Duemila. La star degli anni Duemila racconta: «Per 9 anni ho cercato di rimuoverlo dalla mente per poter andare avanti. Fino a quando qualche mese fa ho sentito altre ragazze accusare la stessa persona. E quello è stato come uno schiaffo in faccia per me».

Prosegue poi «Nell’anno 2009 ero in viaggio per uno spettacolo teatrale su un famoso programma televisivo per ragazzi. Avevo 16 anni e l’unico adulto che viaggiava con noi aveva 45 anni. Una notte ha iniziato a baciarmi il collo e io gli ho detto di no. Mi ha preso la mano costringendolo a toccarlo e mi disse: ”guarda come mi hai fatto diventare”

Il processo era iniziato nel novembre 2021, ben 3 anni dopo la prima denuncia da parte della vittima, risalente al dicembre 2018. L’attrice, meglio nota come ”Giusy” de «Il mondo di Patty», aveva raccontato la violenza nel 2018, in un video che aveva condiviso sui suoi canali social.

«Grazie a chi ha parlato prima di me io oggi sono riuscita a parlare e quando l’ho detto ho trovato moltissime persone che erano disposte ad accompagnarmi, a prendersi cura di me. E soprattutto a riempirmi d’amore».

Elon Musk nel mirino delle accuse di molestie in SpaceX

Elon Musk avrebbe avuto una relazione con un ex stagista della società di vent’anni più giovane, che in seguito ha assunto nel suo team esecutivo, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Avrebbe avuto anche una relazione con una seconda dipendente e una terza donna ha affermato che Musk le ha chiesto più volte di avere i suoi figli. Richiesta a cui lei ha risposto con un rifiuto e in seguito lui le ha negato un aumento e si è lamentato della sua performance. Il Wall Street Journal nel riportare le indiscrezioni cita messaggi, e-mail e altri documenti e per la ricostruzione fa riferimento a interviste con più di 48 persone, tra cui amici e familiari delle donne, così come a ex dipendenti della società.

Violenza sessuale su due studentesse minorenni: bidello arrestato

L’ha avvicinata offrendole qualche merendina e bibita al distributore della scuola. È iniziato così per una studentessa di 15 anni un incubo proseguito per mesi. Portata in un’aula vuota o in biblioteca, la ragazzina avrebbe subito violenze sessuali quasi quotidiane. Abusi accompagnati da minacce, anche di morte, nel caso si fosse ribellata o avesse raccontato quello che accadeva. Il collaboratore scolastico, 64 anni, è stato arrestato ed è ai domiciliari. È accusato di violenza sessuale anche su una seconda studentessa di 17 anni, che sarebbe stata molestata e palpeggiata dall’uomo.

Il bidello ha ottenuto i domiciliari. Il provvedimento è scattato nell’aprile scorso e ora la procura di Como ha notificato l’avviso di chiusura indagini. Dall’inchiesta emerge un quadro drammatico. Prima dell’inizio delle lezioni o durante l’intervallo, la ragazzina sarebbe stata portata dal bidello in biblioteca oppure in aule vuote, locali dei quali il collaboratore scolastico aveva le chiavi. Qui la giovane studentessa avrebbe subito abusi e violenze sessuali continue. In più occasioni sarebbe stata immobilizzata con le mani dall’uomo o addirittura legata e anche schiaffeggiata. La 15enne finalmente ha trovato la forza di confidarsi con un compagno ed è scattata la denuncia ai carabinieri. È emerso così’ anche un ulteriore caso, una studentessa 17enne che ha denunciato molestie e palpeggiamenti che avrebbe subito dallo stesso bidello.