Aperta selezione per costituzione short list del progetto di contrasto alla povertà educativa

AVVISO PUBBLICO

PER LA COSTITUZIONE DI UNA SHORT LIST DI ESPERTI PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DI DOCENTI E TUTOR NELLAMBITO DEL PROGETTO CRAZY BULLY” CODICE PROGETTO: CLP “2023-PE3-00265”

CUP J24C23000510004

(Avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno, da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 5 – Inclusione e coesione – Componente 3 – Interventi speciali per la coesione territoriale – Investimento 3 – Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU, annualità 2023)

CODICE PROGETTO: 2023-PE3-00265
CUP J24C23000510004

L’Associazione 6come6.6libera è partner del progetto “CRAZY BULLY 2023-PE3-00265 di cui è capofila la Cooperativa Sociale Somnium ed intende costituire una short list di docenti ed esperti cui attingere per la realizzazione dei laboratori previsti nell’ambito del suddetto progetto; trattasi di attività formativo-educative da rivolgere a minori sul territorio di Mazzarrone.  l’Associazione 6come6.6libera, nell’ambito del progetto “Crazy Bully”, è responsabile del laboratorio di narrazione, scrittura ed arte previsto all’interno dell’azione denominata “Crazy bully – libera la conoscenza” nonché del laboratorio volto all’insegnamento e studio della carta Universale dei diritti umani all’interno dell’azione di progetto denominata “Non sono bullo ma piaccio”. L’obiettivo dei detti laboratori è quello di rafforzare le competenze umanistiche e digitali dei minori coinvolti nel progetto.

Per le finalità descritte, l’Associazione, ricerca i seguenti profili professionali per la realizzazione dei laboratori:

  • Docente / esperto in educazione alla lettura e narrazione.
  • Docente/esperti in scrittura e storytelling per blog
  • Tutor per i laboratori di educazione alla lettura e narrazione
  • Docente / esperto in materie umanistiche e di educazione civica
  • Coordinatore di progetto
  •  Segreteria tecnica amministrativa
  • Consulente legale 
  • Esperto in comunicazione e grafica
  • Consulente contabile/rendicontatore
  • Esperta inclusione sociale e politiche di contrasto ad ogni forma di violenza
  • Esperto di valutazione e monitoraggio progetti eu;
  •  Educatore ed assistente sociale
  • Addetto ufficio stampa/ giornalista/pubblicista
  • Social media manager junior

L’iscrizione alla short list è consentita ai candidati specializzati nell’intervento previsto e in possesso dei seguenti requisiti:

Requisiti di carattere generale: Cittadinanza italiana o di altro Stato membro dell’Unione Europea; Godimento dei diritti civili e politici; Non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso; 

Requisiti specifici: Diploma di maturità e/o laurea specifica nei settori laboratoriali specifici scelti per l’iscrizione e/o esperienza in tali settori.

I soggetti interessati dovranno presentare domanda di partecipazione alla Shortlist, secondo le modalità di cui all’art. 4 dell’Avviso.

La candidatura potrà essere presentata a mezzo mail o PEC agli indirizzi EMAIL: info@6libera.org PEC: info@6libera.org indicando il profilo o i profili prescelti. La candidatura dovrà contenere:

  • Curriculum Vitae corredato di apposita dichiarazione che attesti la veridicità delle informazioni contenute ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000 e dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del GDPR (UE) 2016/679, debitamente sottoscritto, in cui siano specificate le esperienze maturate.

L’Associazione 6come6.6libera si riserva la facoltà di effettuare, in qualunque momento, colloqui di persona con il/la candidato/a nonché controlli a campione sulla veridicità delle dichiarazioni rese ai sensi dellart. 71 del D.P.R. n. 445/2000, nonché di richiedere – in qualsivoglia momento – ulteriore documentazione comprovante i requisiti dichiarati.

La Shortlist resterà a disposizione dellEnte che darà evidenza delle risultanze delle varie candidature che perverranno.

I professionisti saranno selezionati sulla base di procedure comparative dei cv presenti anche in banca dati 6libera.

Magistrati psicolabili, donne in toga instabili: misoginia in un manuale accademico

“I magistrati appartengono in maggioranza al genere femminile, che giudica non di rado in modo eccellente, ma è in equilibrio molto instabile nei giudizi di merito in materia di famiglia e figli“. “Essi non di rado appartengono alla categoria degli “psicolabili“, che manifestano nelle sentenze quello squilibrio, male oscuro, tipico della funzione. Male che giustifica il disegno di legge, presentato a suo tempo dal sen. Francesco Cossiga, volto a introdurre la visita psichiatrica per i candidati al concorso in magistratura”. Questi e altri insulti alla categoria delle toghe sono abbastanza recenti e sono presenti nell’ultima edizione di un volume accademico: il Manuale di diritto privato di Francesco Gazzoni, classe 1942, avvocato, membro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta e per una vita professore ordinario di diritto privato e diritto civile alla Sapienza di Roma.

L’Osservatorio 6Libera non approva in alcun modo atteggiamenti di questa tipologia. Oltre ad essere un comportamento misogino mira a creare delle disuguaglianze sui luoghi di lavoro.

Intervista alla Presidente Dhebora Mirabelli: l’Osservatorio Digitale 6Libera in contrasto alle diseguaglianze di genere

La Presidente dell’Osservatorio Digitale Europeo 6Libera e di Confapi Sicilia, Dhebora Mirabelli, intervistata dalla giornalista Gilda Sciortino di Vita, parla dell’aiuto concreto che l’Osservatorio di 6Libera è in grado di porre nel contrasto di quelle condizioni di diseguaglianza di genere.

Riportiamo di seguito l’intervista, clicca qui.

È per creare luoghi di lavoro liberi dalle violenze e dalle molestie che è nata l’associazione “6come sei.6libera”. Iniziativa che ha dato vita a un osservatorio che raccoglie le segnalazioni delle donne, ma anche delle stesse aziende che vogliono creare le migliori condizioni per i loro dipendenti. «C’è ancora molta confusione su questo tema, soprattutto per le aziende», dice la presidente dell’associazione Dhebora Mirabelli. «Ma negli ultimi anni la consapevolezza delle lavoratrici sulle tutele previste è cresciuta grazie alle campagne di informazione e sensibilizzazione»

L’osservatorio digitale “6libera” è sicuramente un invito all’autodeterminazione. È nato in Sicilia esattamente il 21 giugno del 2021 da un’idea dell’associazione “6come6.6libera”. A fondarla sono state le azioni che fanno capo a Confapi Sicilia, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata. Nasce con l’obiettivo di rendere i luoghi di lavoro, ma anche le organizzazioni, le scuole, le università, liberi dalle violenze e dalle molestie, comprese quelle di genere.

Non è un caso che il “Premio 2024 Danila Bragantini”, dedicato quest’anno alla parità di genere, sia stato consegnato anche a Dhebora Mirabelli, presidente sia di “6come6.6libera” sia di Confapi Sicilia, proprio per il lavoro che in questi anni sta portando avanti l’osservatorio.

“Nel caso di licenziamento per mobbing, le nostre aziende sono pronte ad accogliere le donne dando loro una nuova opportunità” – Dhebora Mirabelli, presidente dell’associazione “6come6.6libera” e di Confapi Sicilia

I dati dell’osservatorio di “6libera”, riferiti al periodo che va da luglio a ottobre 2023, prendono in considerazione un campione di 1500 lavoratori. Di questi, il 6,4 % è costituito da donne che dichiarano di avere subito molestie sul posto di lavoro; il 18,1% dichiara di essere stato testimone di volenze su colleghe, il 18,4 % delle vittime afferma di avere subito violenza sessuale in presenza di collegi.

Interessante anche scoprire dai dati di uno studio dell’ILO, organizzazione internazionale del lavoro, che le perdite economiche legate alle molestie e alle violenze sul posto di lavoro rappresentano tra l’1 e il 3,5 % del Prodotto interno lordo nazionale.

Stando ai dati in possesso dell’osservatorio il 12,5% dichiara di essere a conoscenza delle molestie avvenute nella propria azienda, l’8,3% è incerto rispetto al fatto che questi episodi si configurino come vere e proprie condotte illecite, l’80% dichiara che gli episodi rilevati si riferiscano all’ultimo anno.

Solo il 25%, però, ha ritenuto di dovere intervenire suggerendo alla vittima di rivolgersi alle autorità, il 16,7% ha riferito al molestatore di avere sbagliato verbalmente, mentre il 12,5% che non era necessario fare nulla.

Da non sottovalutare i dati riguardanti specificamente il mobbing: il 25,3% dei lavoratori ne ha subito una qualunque forma, il 16,8% afferma che l’artefice è stato un suo superiore, infine il 19% è costituito da lavoratori che hanno confidato ai colleghi quanto stavano subendo. Inevitabili le conseguenze, anche questo rilevate dagli esperti dell’osservatorio al fine di mettere in campo interventi specifici per ogni singolo caso. Il 10,9% delle vittime dichiara che i litigi in famiglia sono sensibilmente aumentati, non nascondendo problemi di concentrazione, insonnia e agitazione, depressione e apatia verso il lavoro, così come insicurezza e paura di fallire quali conseguenze del mobbing agito nei loro confronti.

Se guardiamo, invece, ai dati dell’ultima indagine Istat pubblicata lo scorso 1 luglio, vediamo che tra il 2022 e il 2023, il 13,5% delle donne di età compresa tra i 15 e i 70 anni, che lavorano o hanno lavorato, hanno subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita.

Mirabelli, come leggere questi dati?

Dalle indagini effettuati a livello nazionale dall’Istat, 8 donne su 10 non denunciano, quindi i dati sulle rilevazioni non tengono conto dei casi “non denunciati” per paura di ritorsioni, di non essere credute o peggio di essere considerate la causa della violenza, subendo la cosiddetta “vittimizzazione secondaria”, quello spiacevole giudizio accusatorio di colleghi o superiori che pensano “te la sei andata a cercare”. I nostri dati sono in linea con quelli nazionali se ci riferiamo alle denunce formalizzate mentre, se facciamo riferimento alle denunce verbali raccolte, la situazione cambia. Dai nostri confronti aziendali con i lavoratori sono emerse situazioni allarmanti e più largamente diffuse. C’è un problema reale di silenzio estremamente importante, anche perché, dalle nostre rilevazioni, il 18% dei lavoratori assiste a molestie sui luoghi di lavoro e un terzo delle donne molestate dichiara che erano presenti colleghi”. Il 50% delle testimonianze raccolte hanno come oggetto le molestie verbali. Il tutto avviene nell’80% dei casi nell’orario di lavoro e nel circa 90% delle volte nelle sedi di lavoro. Il dato è allarmante perché evidenzia che politiche aziendali di prevenzione e contrasto mirate potrebbero realmente fare la differenza e, dunque, molto ancora dobbiamo fare.

Quanto è cambiata, se è cambiata, la consapevolezza delle lavoratrici rispetto alle tutele previste?

Negli ultimi anni, la consapevolezza delle lavoratrici sulle tutele previste è cresciuta grazie alle campagne di informazione e sensibilizzazione. L’Osservatorio digitale credo abbia giocato un ruolo cruciale nell’informare le donne sui loro diritti, attraverso seminari, workshop e materiali educativi. Molte le segnalazioni e le richieste di supporto ricevute dalle vittime: alcune avevano bisogno di informazioni sul numero antiviolenza nazionale 1522, altre sul ruolo e su figure come quella della Consigliera di Parità che, sul territorio, è preposta a fornire assistenza, mentre altre ancora necessitavano di contatti con specialisti psicoterapeuti o psicologi. Nei casi più problematici, spesso riconducibili a situazioni di mobbing, abbiamo avuto richieste per un supporto legale da avvocati esperti della tematica. L’Osservatorio, con la sezione “SOS violenza” e il servizio gratuito “Help me”, ha attivato servizi specializzata per ognuna delle richieste ricevute.

Come è cambiato, invece, l’approccio dei datori di lavoro nei confronti delle donne in azienda?

Molte aziende che collaborano con noi hanno adottato pratiche più etiche e rispettose, implementando misure per prevenire discriminazioni e molestie. Inoltre, a oggi, abbiamo oltre 600 aziende che, sottoscrivendo la “Dichiarazione di inaccettabilità” digitalmente, hanno ottenuto la certificazione etica “Confare Sicuro”. Nel corso del biennio 2022-2024, abbiamo premiato circa 15 aziende come eccellenze nella lotta alle molestie e violenze sul lavoro alla Camera dei Deputati con due edizioni del Premio “Imprese Amiche delle Donne”. Tra queste: Caffè Moak spa, Damiano Organic, Decò Arena, Inalpi, Openjobmetis, Logos, Irritec Spa.

Come vi interfacciate con l’azienda quando arriva una segnalazione?

Diciamo loro che stanno rischiando e che devono stare attenti a una politica aziendale interna che appare oscura. L’azienda non ha alcun interesse a non fare nulla, quindi si muove segnalando ai suoi dipendenti ciò che sta accadendo. In questo modo la lavoratrice non si sente più sola perché capisce che la sua richiesta di aiuto è stata presa in considerazione. Nel caso di situazioni reiterate, c’è il licenziamento per giusta causa. Anche se per semplici battute ironiche che, a prima vista, non vengono prese in considerazione. Cosa che il datore di lavoro sconosce, pensando di non potersi tutelare in tal senso. C’è anche da dire che, attraverso il nostro sito, c’è la possibilità per le aziende di capire come entrare a fare parte di un mondo più etico, mentre per i lavoratori e le lavoratrici di lanciare un Sos esprimendo il disagio di non sentirsi sicuri o sicure sul posto di lavoro.

Ma, nel caso in cui la vittima viene licenziata perchè ha subito mobbing, che tipo di sostegno può ricevere?

Si può candidare da noi perché, dietro “6libera”, ci sono le aziende di Confapi che ritengono prioritario dare valore alle donne che provengono da esperienze spesso traumatizzanti.

Se è accaduto, in che modo è cresciuta la consapevolezza e la sensibilità delle aziende private o pubbliche su questo tema?

Considerando la sempre più diffusa istituzione della consigliera di fiducia nelle pubbliche amministrazioni, per la prima volta prevista nella Raccomandazione della Commissione europea 92/131 relativa alla Tutela della dignità delle donne e degli uomini sul lavoro e dalla Risoluzione A3‐0043/94 del Parlamento europeo, possiamo dire che nelle aziende pubbliche il tema è maggiormente e da più anni messo in evidenza e attenzionato dai dipendenti pubblici. Questo si riflette nell’adozione di codici etici, nella formazione del personale oltre che nell’attivazione di procedure interne per dirimere i conflitti ed eliminare ogni forma di discriminazione e violenza rilevata e accertata a seguito della segnalazione della vittima. In seguito alla ratifica in Italia con la legge n. 4 del 15 gennaio 2021 (entrata in vigore solo il 29 ottobre del 2022) della Convenzione Internazionale ILO n.190 e la Raccomandazione n. 206 relative all’eliminazione di molestie e violenze sui luoghi di lavoro, la disciplina del whistleblowing contenuta nel decreto n.24/2023 e la certificazione sulla parità di genere UNI/PdR 125:2022, pubblicata in data 16 marzo 2022, anche le aziende private e i loro addetti iniziano ad acquisire maggior consapevolezza dell’importanza di garantire posti di lavoro sicuri, liberi da qualsiasi forma di discriminazione, molestie e violenza.

In tutta Italia, quante e quali sono le aziende che fanno capo all’Osservatorio?

Dobbiamo distinguere tra le aziende che hanno sottoscritto la dichiarazione di inaccettabilità: a oggi più di 600, come dicevo, le aziende, realtà del Terzo settore o altri stakeholder che lo sostengono con donazioni e collaborazioni fattive che a oggi, dopo un triennio di attività, sono quasi un centinaio.

Cosa offre concretamente l’Osservatorio di 6Libera alle lavoratrici e alle aziende?

Offre supporto legale e psicologico alle lavoratrici, organizza corsi di formazione e sensibilizzazione per aziende, promuove politiche aziendali che favoriscano l’uguaglianza di genere e la prevenzione delle molestie. Inoltre, attraverso la raccolta di denunce anonime, mette in campo ricerche e dati aggiornati per promuovere la reale conoscenza del fenomeno e sensibilizzare i policy maker.

Poco fa parlava della consigliera di fiducia. Che tipo di figura è?

Una figura professionale istituita per fornire supporto e consulenza alle lavoratrici su tematiche di discriminazione, molestie e violenze sul posto di lavoro. È un punto di riferimento per chiunque abbia bisogno di assistenza o desideri segnalare comportamenti inappropriati. È attiva perlopiù nelle Pubbliche amministrazioni, nelle Università e Camere di Commercio.

“6libera” introduce anche il tema dell’etica circolare. In che modo?

Per “6libera”, l’etica circolare rappresenta un approccio integrato che considera tutti gli aspetti dell’ambiente di lavoro, promuovendo valori di rispetto, inclusione e sostenibilità. Questo, attraverso la creazione con apposite “capsule” in collaborazione con aziende che, attraverso i loro prodotti, vogliono diffondere strumenti di denuncia anonima come fa l’osservatorio. Abbiamo collaborato con Caffè Moak per una macchinetta di caffè espresso dedicata, con Ciomod per il cioccolato di Modica, Casa di Grazia per le bottiglie di vino con Qr code per la denuncia, l’Accademia nazionale maestri lievitati e panettoni per una special edition di un panettone distribuito a Natale 2023, l’oreficeria Scintille per la creazione di un gioiello dedicato e il maestro Gerardo Sacco per un bracciale dedicato agli uomini. Questo concetto e le iniziative di sensibilizzazione implicano che le pratiche etiche adottate da un’azienda influenzano positivamente non solo l’ambiente di lavoro, ma anche la comunità e l’intera filiera produttiva.

Quali sono le iniziative in campo a breve, medio e lungo periodo?

A breve termine, corsi di formazione e campagne di sensibilizzazione nelle aziende, anche in collaborazione con la Confederazione delle piccole e medie industrie private nazionale – Gruppo Donne (ConfapiD). A medio termine, l’Osservatorio punta a estendere nuovi servizi con uso dell’Intelligenza artificiale per le Pmi e i lavoratori, avviando anche iniziative contro il bullismo e cyberbullismo nei progetti di contrasto alla povertà educativa nella Regione Siciliana. Di recente, abbiamo dialogato con l’assessore della Famiglia, delle Politiche sociali e del LavoroNuccia Albano, decidendo di trattare il tema al “Tavolo regionale in materia di salute e sicurezza dei lavoratori”, istituito lo scorso 2 luglio in collaborazione proprio con Confapi Sicilia. A lungo termine, l’obiettivo è quello di influenzare le politiche regionali e nazionali sul lavoro e l’uguaglianza di genere, specie nell’ambito della salute e sicurezza.

Valutazione del rischio in ottica di genere: strumenti di supporto

Il 1° luglio 2024 l’INAIL pubblica un volume dedicato alla Valutazione dei rischi in ottica di genere, tematica di cui si è parlato molto a ridosso dell’emanazione del D.Lgs. 81/2008.

Il d.lgs. 81/2008 e s.m.i. ribadisce la necessità di garantire l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e di provenienza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Con questa indicazione il legislatore ha voluto superare l’idea di lavoratore neutro che emergeva dal corpo normativo precedente, e promuovere lo studio delle differenze che l’appartenenza a un genere può sviluppare nell’ambito dell’adibizione a un’identica mansione in una stessa attività lavorativa, nonché lo studio delle particolari criticità che possono verificarsi in ambienti occupati prevalentemente da uomini o da donne con caratteristiche diverse per età, provenienza e genere.

La monografia è costituita da una parte generale che permette di contestualizzare la tematica e una parte pratica (schede di rischio) che viene fornita come supporto al datore di lavoro. Le schede di rischio hanno un carattere sintetico e intendono facilitare l’azione di integrazione dell’ottica di genere da parte del datore di lavoro nella valutazione dei rischi, per lo più già redatta.

In allegato, il documenta di Valutazione dei rischi in ottica di genere, clicca qui.

6libera: le Coffe diventano progetto culturale per promuovere le pari opportunità e l’identità siciliana

Venerdì 12 luglio u.s. al Castello Ducale Colonna sito a Joppolo Giancaxio si è tenuto l’evento dedicato al turismo, cultura e impresa in Sicilia.  Presenti il Presidente nazionale della filiera turismo e cultura della Confederazione delle Piccole e Medie Industrie Private (Confapi) Roberto Dal Cin, la Presidente del Gruppo Donne nazionale della Confederazione Brigitte Sardo, il Presidente Confapi Sicilia Dhebora Mirabelli e il Presidente gruppo donne di Confapi Sicilia Tiziana Serretta.

A discutere della crescita del turismo e dell’industria culturale in provincia di Agrigento, capitale europea della cultura 2025, il vice presidente Commissione Attività Produttive dell’assemblea Regionale Siciliana, il deputato Giuseppe Catania.

Tra gli special guest Daniela Bas già dirigente delle politiche sociale e di inclusione dell’ONU e Sandro Calvani già dirigente della divisione Unicri Onu.

Un momento di confronto sui cambiamenti culturali necessari per il raggiungimento delle pari opportunità senza dimenticare donne siciliane che hanno fatto storia. Tra le più note celebrate con una mostra virtuale in 3D oltre che fisica e Franca Florio, Costanza d’Altavilla, Franca Viola, Letizia Battaglia, Vittoria Giunti, Bella de Paija, Nerina Chiarenza, Francesca Massari, Marianna Ciccone, Maria Paternò.

È intervenuta sui dati relativi le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro la segretaria regionale Cisl Rosanna Laplaca.

Da oggi la mostra è visitabile sul sito www 6libera.org dell’Associazione 6come6.6libera.  Il progetto è stato finanziati dall’Assessorato ai beni culturali e identità Siciliana della Regione Sicilia che ha riconosciuto il valore dell’originale e innovativa iniziativa di promozione e sensibilizzazione dell’identità e cultura Siciliana.

Le coffe sono state realizzate per fini esclusivamente culturali dall’impresa Marinisa Bag.

L’evento ha visto la collaborazione di Di Stefano Dolciaria con la donazione di una degustazione dei dolci tipici siciliani per oltre 100 ospiti nazionali e internazionali; del Castello Ducale Colonna che ha collaborato con la messa a disposizione della suggestiva e meravigliosa location che è stata oggetto di visita privata per gli ospiti intervenuti e di PassioneSicilia Comunicazione e Marketing.

Più di 1 lavoratore su 5 in tutto il mondo ha subito le conseguenze di violenze e molestie sul lavoro

Violenza e molestie sul lavoro sono fin troppo comuni: più di 1 lavoratore su 5 in tutto il mondo ne ha subito le conseguenze, secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, con le donne leggermente più inclini a esserne colpite rispetto agli uomini. Negli Stati Uniti, più di 2 milioni di lavoratori subiscono violenza sul lavoro ogni anno, e questi sono solo i casi che vengono segnalati.

Gli effetti della violenza sul posto di lavoro sono profondi, tra cui sofferenza fisica ed emotiva, carriere distrutte e danni alle aziende e alla società. E ha un prezzo economico notevole. Sebbene le stime siano diverse, i ricercatori hanno stimato il costo della violenza sul posto di lavoro in circa 56 miliardi di dollari all’anno, e questa cifra è probabilmente sottostimata.

La Convenzione n. 190 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro definisce “violenza e molestie” un insieme come atti che “risultano o sono suscettibili di provocare danni fisici, psicologici, sessuali o economici”.

Nessun settore è esente da violenza, ma il problema è prevalente nel settore dei servizi. Ad esempio, nel 2021 sono stati segnalati 10.490 crimini violenti nei ristoranti degli Stati Uniti. Un’analisi della National Restaurant Association ha rilevato che il 37% delle donne e il 14% degli uomini nel settore erano stati molestati sessualmente. Allo stesso modo, un sondaggio dell’AFL-CIO ha rilevato che il 53% dei lavoratori degli hotel ha subito molestie sul posto di lavoro. Dal 2018 al 2020, il numero di aggressioni nei supermercati è aumentato del 63%, mentre le aggressioni nei minimarket sono aumentate del 75%. Nel frattempo, 3 lavoratori sanitari su 4 segnalano di essere stati esposti a violenza sul posto di lavoro.

Un sondaggio del 2001 condotto tra i dirigenti dalla compagnia assicurativa Liberty Mutual ha mostrato che, in media, per ogni dollaro investito nel miglioramento della sicurezza sul posto di lavoro, si risparmiano circa 3 dollari o più. Il potenziale di risparmio sui costi è stato chiarito in un altro rapporto Liberty Mutual pubblicato circa due decenni dopo. Ha scoperto che la violenza sul posto di lavoro è costata al settore sanitario e dei servizi sociali quasi mezzo miliardo di dollari solo nel 2022.

Nonostante questo fatto, solo circa il 30% delle aziende ha istituito programmi di sicurezza e salute, secondo l’Amministrazione per la sicurezza e la salute sul lavoro del Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti.

Diversi grandi studi hanno esaminato l’efficacia di vari interventi contro la violenza sul posto di lavoro. Implementando misure preventive come programmi di formazione, sistemi di segnalazione efficaci e valutazioni regolari dei rischi, e mantenendo un ambiente di lavoro sano, le organizzazioni possono ridurre significativamente la minaccia della violenza sul posto di lavoro.

La ricerca dimostra che una prospettiva di diversità, equità, inclusione e appartenenza sul posto di lavoro aiuta a creare un senso di sicurezza e fiducia che favorisce la sicurezza. Molti dipendenti avranno sperimentato forme di discriminazione con diversi gradi di gravità durante il loro periodo sul posto di lavoro. Adottando un approccio informato su DEIB ed esprimendo sensibilità culturale, i luoghi di lavoro possono diventare ambienti più sicuri per tutti.

Ci vorrà un forte cambiamento culturale per porre fine alle molestie e alla violenza nelle nostre società, anche sul posto di lavoro. Ma tale cambiamento è possibile. Utilizzando l’immaginazione morale, i manager possono guidare le aziende in modo etico e di successo. Il profitto non deve necessariamente avvenire a scapito del benessere umano, o viceversa.

Interrotti i lavori su una nota serie tv per comportamenti tossici sul lavoro

Tra le pagine di Rolling Stone di questi giorni si apprende che i lavori della serie tv live action di Horizon 2074, pensata come prequel del videogioco del 2017 Horizon Zero Dawn di Guerrilla Games sono stati interrotti. I lavori sono proseguiti a rilento nel biennio, e ora sembra che la serie rischi persino di essere cancellata, visto che lo showrunner al lavoro sul progetto è finito al centro di un’inchiesta per comportamenti tossici sul posto di lavoro.

Almeno dodici dipendenti accusano lo scrittore canadese Steve Blackman di “comportamenti tossici sul luogo di lavoro”, tra cui manipolazione e bullismo, tutte accuse che i legali dello showrunner respingono con forza. Netflix sembrerebbe abbia deciso di interrompere preventivamente la produzione delle sue due nuove serie TV, Horizon 2074 e Orbital, non è chiaro se in maniera definitiva o meno.

Molestie al Pride di Milano. La denuncia di quattro giornalisti

Molestie durante il Pride di Milano. Questa è la denuncia di quattro giornalisti, tutti uomini. Secondo quanto riporta l’agenzia Agi, anche altri, tra i presenti, avrebbero notato un individuo non meglio identificato aggirarsi tra i giornalisti confondendosi con i cronisti e molestandoli. L’uomo si sarebbe messo dietro di loro, toccandoli più volte nelle parti intime, mentre i cronisti erano impegnati a raccogliere delle dichiarazioni audio e video, lasciandosi andare a gesti ancora più espliciti.

12 luglio 2024 evento Donne in Sicilia: storie di forza e determinazione attraverso le iconiche “coffe siciliane 6come6.6libera” a Joppolo Giancaxio

Si terrà in data 12 luglio 2024 l’evento di lancio del progetto Coffe Siciliane 6Libera presso il Castello Ducale Colonna, in via John Fitzgerald Kennedy, 44, a Joppolo Giancaxio in provincia di Agrigento.
Apriranno i lavori l’Assessore dei beni culturali e dell’identità siciliana, Francesco Scarpinato, e la Presidente dell’Associazione 6come6.6Libera, Dhebora Mirabelli.

Interverranno all’evento moderato da Tiziana Serretta, Delegata alla Cultura di Confapi Turismo e Cultura, Roberto Dal Cin, Presidente di Confapi Turismo e Cultura, Brigitte Sardo, Presidente di ConfapiD Nazionale, Rosanna Laplaca, segretaria regionale Cisl, Daniela Bas, già Dirigente ONU della Divisione Sviluppo Sociale Inclusivo, Giovanni Butera, fondatore e Ceo di “Segmento”, fondazione di promozione culturale italo-australiana e Sandro Calvani, già Dirigente ONU, esperto di sviluppo sostenibile e inclusivo.

A seguire, si terrà la presentazione della mostra virtuale delle coffe siciliane e la proiezione dello spot “Donne in Sicilia: storie di forza e determinazione attraverso le iconiche coffe siciliane 6come6.6libera”

Incontro nella sede di Confapi Calabria “Violenza di genere e discriminazione sul posto di lavoro” del 27 giugno 2024

La Presidente di Confapi Sicilia e 6Libera, Dhebora Mirabelli, ha partecipato all’evento Violenza di genere e discriminazioni sul posto di lavoro che si è tenuto il 27 giugno a Cosenza presso la sede regionale di Confapi Calabria.

Nel corso del suo intervento, la Presidente Dhebora Mirabelli ha illustrato i dati emersi dal Comitato Tecnico Scientifico e dalla Task Force del primo Osservatorio Europeo Digitale 6Libera.org con i questionari anonimi somministrati all’interno delle aziende. Un obiettivo al fine di rilevare la presenza di comportamenti che possono essere riconducibili a Mobbing e a Molestie sessuali all’interno delle aziende, in modo da agire in tempo contro le forme di violenza e migliorare gli strumenti di ricerca italiana per contrastare questo grave fenomeno sociale.