Donne e discriminazioni: denuncia la deputata dei verdi

La deputata Eleonora Evi si dimette, stanca di fare la “marionetta del pinkwashing”, ovvero della parità di genere di facciata

Agorà Speciale: No alla violenza sulle donne

Nel corso della puntata di Agorà, in onda su TRM nella serata del 29 novembre, la presidente dell’associazione 6come6.6libera, Dhebora Mirabelli, è stata ospite per parlare di posti di lavoro sicuri, dignitosi e liberi da molestie e violenze sulle donne.

Consiglio Nazionale delle Ricerche: 1 donna su 2 vittima almeno una volta di violenza

L’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) attraverso lo studio Ipsad, Italian Population Survey on Alcohol and Other Drugs, ha condotto un’analisi che nel 2022 ha coinvolto 5mila residenti in 100 comuni.

25 novembre 2023 – I mille volti della violenza di genere

Nella mattinata del 23 novembre 2023, in occasione della settimana internazionale contro la violenza sulle donne, si è tenuto l’evento “La violenza sulle donne nel mondo del lavoro: buone pratiche e prospettive future” presso la sala rossa della sede dell’Assemblea della Regione Siciliana (ARS) a Palermo, che ha visto la partecipazione di Imprese, Pubblica Amministrazione e Parti Sociali a confronto per contrastare molestie e violenze sul lavoro.

Confapi Sicilia e 6Libera.org all’ARS: “La violenza sulle donne nel mondo del lavoro: buone pratiche e prospettive future”

Nella mattinata del 23 novembre 2023, in occasione della settimana internazionale contro la violenza sulle donne, si è tenuto l’evento “La violenza sulle donne nel mondo del lavoro: buone pratiche e prospettive future” presso la sala rossa della sede dell’Assemblea della Regione Siciliana (ARS) a Palermo, che ha visto la partecipazione di Imprese, Pubblica Amministrazione e Parti Sociali a confronto per contrastare molestie e violenze sul lavoro.

Per anni uno youtuber minaccia e molesta un minore

Le professioni nel panorama digitale ottengono un forte impatto sociale. Queste mansioni non vengono utilizzate sempre nel migliore dei modi, portando delle volte a conseguenze inimmaginabili. È quanto successo con uno youtuber di 21 anni, accusato di aver adescato e abusato di un minorenne e che ad oggi si trova agli arresti domiciliari.

Il primo abuso al minore sarebbe avvenuto nell’ottobre del 2021, quando il 21enne rimasto solo con il minore, lo avrebbe molestato sessualmente contro la sua volontà. Il giovane ha anche minacciato la madre del minore portando ad entrambi un fondato timore per la loro incolumità. Episodio dopo episodio in cui il giovane youtuber riportava frasi come, “Suo figlio non ha capito che morirà con le mie mani stavolta non mi fermo”, “Se ti vedo per strada ti gonfio la faccia” oppure “Il 23 aprile 2023 vengo sotto casa tua e ti gonfio la faccia malformato. Meglio che non ci vai a scuola malformato che ti accoltello”. Nelle altre circostanze, lo youtuber avrebbe invitato il minore presso un B&B dove alloggiava e dietro il corrispettivo di 10 euro lo avrebbe convinto a dargli un bacio sulle labbra e altre richieste più spinte. Condizioni a cui il minore avrebbe acconsentito perché ricattato. Se si fosse rifiutato, lo youtuber lo minacciava dicendo che avrebbe distrutto la macchina della madre o che sarebbe andato sotto casa sua a urlare il suo nome, dicendolo che lo amava.

Molestie sul lavoro e licenziamento per giusta causa

Uno dei principali doveri del datore di lavoro è mantenere l’ambiente sicuro e rispettoso. L’articolo 2087 del codice civile sancisce che il datore di lavoro debba garantire la salute non solo fisica ma anche psichica dei propri dipendenti. Nei casi in cui ciò viene compromesso, il datore di lavoro può licenziare il dipendente per giusta causa, senza dargli il preavviso. Questi episodi riguardano una serie di approcci e inviti ripetuti e non graditi che creano disagio e turbamento, essendo condotte lesive della dignità e della sicurezza delle lavoratrici che violano le norme di decoro e correttezza nei rapporti lavorativi.

Di recente la Cassazione, con la sentenza numero 31790 del 15 novembre 2023, ha chiarito che la valutazione del comportamento del dipendente alla luce di norme aziendali e principi generali di condotta sia la giusta causa di licenziamento.

L’azienda in queste circostanze deve emettere una diffida scritta al dipendente, ovvero un avvertimento formale per portarlo a cessare i comportamenti inappropriati. Se con tale diffida il comportamento non cambia, il datore di lavoro deve procedere con la procedura del licenziamento, anche perché, venendo a conoscenza dei comportamenti scorretti del dipendente e non licenziandolo diventerebbe personalmente responsabile perché non procede tutelando la sicurezza e la salute psicofisica delle dipendenti. Un aspetto estremamente importante in queste circostanze è dato anche dalle segnalazioni dei dipendenti dell’azienda. Le testimonianze hanno un ruolo decisivo nel giudizio perché forniscono prove concrete dell’avvenuto, oltre ad essere un supporto per le vittime di violenza.

Molestie sul lavoro: l’Associazione 6libera nel Parlamento più antico d’Europa rende noti i dati dell’ultima indagine e discute di iniziative concrete

Ci costano fino al 3,5% del PIL Nazionale ma ancora si fa troppo poco!

Imprese, Pubblica Amministrazione e parti sociali a confronto per contrastare molestie e violenze sul lavoro il 23 novembre 2023 a Palermo, all’Ars, sala rossa a partire dalle 9.30. nel convegno “La violenza sulle donne nel mondo del lavoro: buone pratiche e prospettive future”.

L’Associazione 6come6,6libera ha istituito il 21 giugno 2021 il primo Osservatorio Digitale Europeo contro le molestie e violenze sul lavoro su impulso della Confederazione italiana per la piccola e media industriale siciliana (Confapi Sicilia), La rete 6libera oggi vanta oltre 80 pmi, università, enti, banche, camere di commercio, parti sociali ed organizzazioni coinvolte e una banca dati di otre 600 Imprese su tutto il territorio nazionale che hanno dichiarato “tolleranza zero” sottoscrivendo una dichiarazione e ottenendo la certificazione etica “Confare Sicuro”.

L’Osservatorio negli ultimi 4 mesi del 2023 ha lanciato l’indagine sulle molestie sessuali e il mobbing, ottenendo il coinvolgimento di 1500 lavoratori. I dati più aggiornati ci dicono che il 6,5% delle persone intervistate hanno dichiarato di essere state vittime di molestie sessuali, ma ben il 18% dei lavoratori dichiarano di essere stati nell’ultimo anno testimoni di episodi molesti nei confronti delle loro colleghe. Il 25,3% si è dichiarata di essere vittima di mobbing. I dati più sconcertanti arrivano però dal non fare: l’88% delle vittime dichiara che non ha denunciato e più della metà dei manager venuti a conoscenza degli episodi non hanno posto correttivi in azienda ma si sono limitati ad offrire comprensione. Nonostante ciò, oltre il 93% dei manager in via di principio, quando la questione non riguarda le loro imprese, dichiarano inopportuni e inaccettabili anche i commenti sessisti di genere contenuti in espressioni verbali “apparentemente innocui”.

Cosa fare allora? Oltre le opinioni, proposte ed iniziative lancio.

Durante l’incontro saranno diffusi i dati elaborati, delle indagini condotte grazie alla collaborazione di aziende aderenti a Confapi. Dall’analisi concreta della problematica, si discuterà inoltre dei progetti di monitoraggio e formazione nelle aziende e nelle pa contro le violenze e le molestie. Alla conclusione dell’evento al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno; saranno consegnate n. 70 schede anonime da distribuire ai deputati per raccogliere testimonianze e promuovere la conoscenza e abbattere “tabù” e la logica del silenzio nei posti di lavoro.

Un programma intenso per la giornata che si avvierà con l’intervento delle parti sociali: Confapi Sicilia con il Presidente Dhebora Mirabelli e Cisl con Rosanna Laplaca, Segretario Regionale.

Le analisi dei dati saranno rese note da Elisabetta Fugazza, Membro Comitato Scientifico 6libera ed esperta di politiche sindacali di Openjometis SPA. Seguono gli interventi sulla violenza economica di Carmelo Aristia, Vice Presidente 6libera, un breve confronto e raccolta delle testimonianze delle imprese modello che hanno sostenuto il progetto e protagoniste dello spot finanziato dalla Regione “Made in Sicily: bontà al quadrato! (Anna Sciortino, Openiobmetis Spa; Riccardo Damiano, Damiano Organic Spa – Societa Benefit; Sebastiano Migliore, MecoGest Srl; Giulia Giuffré Gruppo Irritec SpA – Società Benefit; Enrico Garrasi, Agriplast SpA; Aldo Riggi, Promimpresa – Società Benefit; Giuseppe Di Dio, Maredamare Srl).

Conclude la giornata il racconto dell’impegno pubblico sul tema come il progetto pilota per i dipendenti del Comune di Mussomeli (Safety card e servizio HELP ME) nell’acceleratore di imprese Pensiamoasud.eu, alla presenza di Giuseppe Catania, Deputato ARS e del Sindaco di Mussomeli e dell’Avvocato penalista Francesco Mazza, consulente legale Servizio Help Me. Significativo il coinvolgimento nel progetto pilota del Presidente Galvagno e dell’ARS.

Chiude i lavori con un intervento sull’importanza e il ruolo della formazione interprofessionale come forma di prevenzione nel mondo delle PMI, con Marco Tenaglia, Presidente FAPI Fondo Formazione. 

Modera l’incontro: Eliana Chiavetta, conduttrice tv e radio, testimonial.

Per dieci anni uno psicologo compie abusi sessuali sui pazienti in cura

Psicologo arrestato a Montecatini per aver abusi sessuali sui suoi pazienti, alcuni minorenni. Una vicenda che si snoda tra il 2013 e il 2023 e che vede tra le vittime sette minorenni, di cui quattro ragazze che, all’epoca dei fatti, erano minori di sedici anni.

I pazienti, “trovandosi in condizioni di fragilità e vulnerabilità, si erano rivolti al professionista per risolvere le loro problematiche personali”. La ragazza che ha sporto denuncia nel 2023 ha detto agli investigatori “di aver conosciuto lo psicologo durante alcuni incontri di presentazione organizzati da un istituto scolastico della provincia che frequentava, volti a far conoscere gli obiettivi e la funzione di sportelli dedicati”, si legge in una nota della polizia. Le molestie sarebbero avvenute nel corso di alcune sedute nelle quali lo psicologo si sdraiava accanto a loro in una stanza attigua allo studio dove erano stati collocati dei materassini. La casa e lo studio dell’uomo sono stati perquisiti e dai supporti informatici trovati dalla polizia sono emerse alcune chat che lo psicologo intratteneva con alcune sue giovani pazienti con profili anonimi.

Imprese italiane sempre più verso la parità di genere, l’inclusione e l’innovazione

Contrastare il gender gap è un importante strumento di crescita e di innovazione aziendale. Sono sette i principi affermati nel Women’s Empowerment Principles (WEPs) nel 2010 dal Global Compact delle Nazioni Unite in collaborazione con UN Women (UNIFEM) per promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro. I valori ritenuti fondamentali da rispettare riguardano il trattamento equo e una cultura aziendale che mira alla parità di genere, garantendo la salute, la sicurezza e il benessere psicofisico di tutti i dipendenti durante la loro attività, promuovendo la loro formazione personale e professionale e sostenendo le donne nell’ambito della loro carriera. I WEPs hanno l’obiettivo di consolidare la posizione delle donne in azienda e possono essere usati come un vero e proprio framework a cui fare riferimento nella definizione delle strategie e politiche interne, ma anche nei rapporti con gli stakeholder.

Più nel dettaglio mirano a stabilire una cultura aziendale e un management che punti alla parità tra uomini e donne mediante il mantenimento e la promozione dei Diritti Umani e della non discriminazione, garantire la salute, la sicurezza ed il benessere psicofisico di tutti i lavoratori durante la loro attività, promuovere la formazione personale e professionale, nonché sostenere le donne nell’ambito della loro carriera, promuovere le attività imprenditoriali da parte di donne, avere il riconoscimento del loro ruolo in ambito HR e rispetto della loro dignità in ogni genere di marketing, promuovere la parità tramite iniziative in comune e attività di lobbismo e misurare e pubblicare tutti i progressi fatti nell’ambito del trattamento paritario di uomini e donne sul lavoro.

Tra le aziende italiane che hanno promosso la parità di genere nel mondo del lavoro sottoscrivendo i Women’s Empowerment Principles (WEPs) emerge Fincantieri, il più importante gruppo navale d’Europa. Non è la prima volta che il Gruppo ribadisce la sua dedizione nella promozione di una cultura sensibile e attiva nei confronti delle tematiche della diversità e dell’inclusione. Infatti, nel 2019 Fincantieri aveva aderito al Global Compact delle Nazioni Unite, un’iniziativa che sostiene dieci principi universali, relativi ai diritti umani, al lavoro, all’ambiente e alla lotta alla corruzione.

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