Otto marzo: Mef, emessa una moneta contro la violenza sulle donne

La potenza delle parole, dure e inflessibili, di Alda Merini. La luce brillante del rosso delle scarpe rosse. La moneta dedicata al contrasto della violenza contro le donne apre uno squarcio – come quello che l’artista-incisora Claudia Momoni ha riportato sul dritto della moneta, prima degli ultimi versi della poesia di Alda Merini iscritta – e chiede con forza: libertà!

“Da queste profonde ferite usciranno farfalle libere” scrisse Merini nel 1993. In questi 32 anni sono cambiate tante cose: per esempio con la legge 380/1999 è stato possibile anche alle donne svolgere il servizio militare; mentre nel 2013, dopo la legge sullo stalking del 2009, viene approvata la legge 119 contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Tanto è cambiato ma la strada è ancora in salita. Secondo i dati di fine febbraio 2025 del Rendiconto di genere, presentato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, in Italia il tasso di occupazione femminile è di quasi 18 punti inferiore a quello degli uomini. Quando le donne hanno un lavoro ricevono – in media – una retribuzione giornaliera di circa il 20% più bassa dei colleghi uomini. Inoltre, secondo i dati Inps, anche se le donne sono più istruite fanno meno carriera: nel nostro Paese, infatti, solo il 21% dei dirigenti e il 32,4% dei quadri è donna.

La moneta emessa oggi dal ministero dell’Economia e delle finanze, coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, è realizzata in argento 925‰ Fior di Conio, con valore nominale di 5 euro. Sul dritto della moneta, al centro il testo della poesia “Farfalle libere”, divisa verso la fine da uno squarcio dal quale escono farfalle rappresentate sulla destra e sulla sinistra. Nel giro la scritta “Repubblica italiana”. In basso il nome dell’autrice, “Alda Merini”. Sul rovescio, al centro, all’interno di due cerchi concentrici, un paio di scarpette rosse simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.