L’Italia arretra sulla parità di genere. Il report del World Economic Forum
Secondo quanto riportato dal Rapporto globale sulla disparità di genere 2023 del World Economic Forum, l’Italia è ben lontana dalla parità di genere. Anche se il percorso verso l’uguaglianza tra i sessi torna ai livelli pre-pandemia, secondo il World Economic Forum si otterrà una vera uguaglianza non prima del 2154.
Il rapporto rileva che il divario complessivo tra i sessi si è ridotto di 0,3 punti percentuali rispetto all’edizione dello scorso anno. Il progresso complessivo nel 2023 è in parte dovuto alla riduzione del divario nel livello di istruzione, con 117 Paesi su 146 indicizzati che hanno colmato almeno il 95% di tale divario. Nel frattempo, il dislivello nella partecipazione economica e nelle opportunità si è ridotto del 60,1% e quello nell’emancipazione politica solo del 22,1%. Al ritmo attuale, ci vorranno 169 anni per la parità economica e 162 anni per quella politica.
L’Italia perde 16 posizioni in un anno slittando dalla posizione 63 alla 79, dopo Thailandia, Etiopia, Georgia, Kenya e Uganda. Le cose vanno ancora peggio se si guarda alla partecipazione economica e alle opportunità (104esima posizione). La migliore performance tra gli ambiti analizzati è quella relativa alla politica che vede l’Italia alla 64esima posizione.
Guardando alla classifica europea l’Italia si colloca alle 30esima posizione dopo Bulgaria, Montenegro, Malta e Macedonia.
L’Islanda, invece, si conferma per il 14° anno consecutivo il primo Paese al mondo per uguaglianza di genere e l’unico ad aver colmato oltre il 90% del divario di genere. Sebbene nessun Paese abbia ancora raggiunto la piena parità di genere, i primi nove classificati hanno colmato almeno l’80% del loro divario.